Storie di Remo, l’incredibile George
XIV PUNTATA
Ci siamo lasciati con George sotto tentazione , in odore di rispolvero della sua vecchia passione : le
gonnelle delle donne che fanno tanto “femmina”, lasciando sognare quei maschi buongustai sulle “grazie” custodite sotto le pieghe di stoffa.
George non vedeva di buon occhio le donzelle con i pantaloni , perché diceva che non lasciavano libero di levarsi quel coinvolgente profumo di donna.
Quando gli passavano sotto gli occhi ragazze molto ben fatte ,non resisteva ad alzare lo sguardo al cielo per ringraziare il Signore.
“E che ce tien’!”
esclamava ,inneggiando alla magnificenza della divina creazione.
Le tentazioni muliebri non mancavano a George ,ma egli le reprimeva con forza ,anche per paura delle ritorsioni che Rosita gli aveva paventato fin dall’inizio della loro relazione.
“Se un giorno avessi la certezza che mi hai tradito “-aveva tuonato- “immediatamente ti renderò la pariglia con il primo” bello” che mi capita. Ma subito eh, senza por tempo in mezzo. ”Questa minaccia lo faceva resistere agli attacchi di ogni lusinga.
Poi accade che :
resisti oggi, resisti domani, quando il diavolo ci piazza la coda ,cadi miseramente .
Dopo il matrimonio, Rosita era rimasta a gestire il Compro oro e George le dava una mano di giorno ,mentre la sera andava al ristorante.
Per andare avanti agiatamente ,senza far mancare niente alla famiglia, i due sposini avevano deciso di lavorare sodo entrambi.
E fu proprio al ristorante che accadde un fatto inquietante che mise George con le spalle al muro , coinvolgendolo in un episodio di seduzione senza scampo.
Al “Vista Paradiso”, dopo i lavori di ammodernamento , avevano montato un’ascensore e sulla porta c’era scritto “Toilette- Al Primo Piano – “
C’era anche un secondo piano ,adibito a lavanderia e ripostiglio per tavoli e sedie .
In questo ultimo piano,
uscendo dall’ascensore a destra ,si trovava un disimpegno coperto da una tendina scorrevole .
Dietro la tenda c’era un capace divano a tre posti ,con enormi cuscini squadrati che facevano da schienale.
Di fronte al divano ,un anta di alluminio orizzontale a rullo era l’accesso per un montacarichi ,che serviva a mandare giù in cucina le tovaglie lavate.
Il fattaccio accadde durante una serata autunnale.
Si era a fine giornata e le poche persone rimaste ai tavoli stavano ultimando il pasto. George ,insieme ad un collega ,erano intenti ad organizzare le pulizie serali, quando nella sala entrò’ una coppia di mezza età .Sedettero ad un tavolino già apparecchiato per due, vicino all’ascensore. Lui era alto, sulla cinquantina ,mentre lei ,decisamente più giovane ,non era molto alta ,ma bella e ben messa ,indossava
un giubbino di cotone su una piccola gonna con i piegoni .
Davanti agli occhi di George si ripetette la stessa scena avvenuta anni prima tra Rosita e il suo ex fidanzato. All’inizio sembrava tutto normale e dopo un po’ i due ordinarono un antipasto e un primo, poi cominciarono a chiacchierare .
Lei aveva un colorito da sudamericana, con capelli ricci cortissimi,
mentre il compagno aveva la pelata e la faccia da duro ,tipo Yul Brynner; era un po’ ombroso e sembrava contrariato nei confronti della giovane donna.
Avevano chiesto gli spaghetti con le vongole ,che lui non avrebbe mangiato mai, perché prima che quel piatto arrivasse sul loro tavolo scoppiò l’inferno.
Non si capì cosa fosse successo ,ma improvvisamente tra i due si accese un violento contraddittorio che terminò solo quando l’uomo uscì frettolosamente dal “Vista Paradiso”
Lei rimase sola ma non mostrò alcun disagio, nè tantomeno diede segni di scoramento.
Mangiò in silenzio il suo piatto di spaghetti ,poi George le si avvicinò mostrandosi rammaricato per l’accaduto e chiedendole cosa gradisse per secondo piatto.
“Non mangio altro” -rispose lei- “se però avete un buon dolce lo gradisco ,mi toglierà l’amaro che quello mi ha lasciato in bocca.”
Mentre mangiava una morbida fetta di babà con crema, l’ultima cliente di quella movimentata serata guardava George visibilmente compiaciuta.
Sembrava aver superato ogni disagio ,anzi i suoi sguardi insistenti sul bel giovane che aveva di fronte raccontavano di una malcelata lussuria.
Di contro ,al nostro mandrillo ritrovato ,bastò poco per capire il significato di quelle occhiate e quando lei gli fece cenno di avvicinarsi, non sembrò sorpreso.
“Ho bisogno di andare alla toilette ,ma soffro di claustrofobia e non vado sola in ascensore, mi accompagni?”
“Certo “-rispose George- venga con me.
Entrarono nel piccolo abitacolo e ,mentre l’elevatore saliva ,stavano uno di fronte all’altra e quasi si toccavano guardandosi negli occhi.
Giunti al primo piano uscirono e lui gli indicò la toilette.
“Aspettami un attimo ,e’ solo una veloce pipì “ disse lei a George che rimase stupito dal tono confidenziale appena intrapreso dalla giovane nei suoi confronti .
Nell’ascensore l’aveva avuta ad un palmo dal suo viso e aveva potuto apprezzare la bellezza del suo volto da creola ,mentre il sorriso malizioso scopriva una fila di denti bianchissimi.
Uscì poco dopo riassettandosi i capelli ;gli si parò davanti ringraziandolo per la pazienza.
Poi ,l’ultimo gesto che lei fece, aprì ’una prateria davanti ai sospetti di George sulle sue intenzioni . Difatti la giovane accompagnò i ringraziamenti con una carezza sulla guancia di lui; non ci furono più dubbi e il bel cameriere non ebbe più’ bisogno di altre conferme.
La strinse a sé’ e la baciò in modo deciso e passionale sulla bocca ,corrisposto da lei in modo veemente.
Il risveglio della satiriasi di George fu impetuoso ,mentre lei lo seguiva senza parlare per quella rampa di scale che portava al piano superiore.
Salendo, George sperò che il divano fosse libero dalle ceste della biancheria che a volte venivano poggiate sopra in attesa di mandarle giù nel montacarichi.
Spostò la tendina e il divano era completamente libero ; la attirò a se’ ed entrambi furono preda di una furente carica di libido che si consumò intensamente su quel tranquillo divano all’ultimo piano del “Vista Paradiso”
Rimasero semi vestiti ,curando di scoprire il necessario ,mentre capovolti si abbandonavano ad un passionale rapporto orale.
George avvertiva alle narici ancora l’odore dell’urina e questo lo faceva sentire ferocemente maschio.
Lei, in preda ad un violento furore uterino si abbandonava completamente ai sensi ,in quel rapporto improvvisato con un giovane che non aveva mai visto prima di quella sera.
L’amplesso si consumò nella classica posizione del missionario ,con i due amanti improvvisati che si guardavano negli occhi ,essi stessi increduli dell’accaduto.
Neanche conoscevano i loro nomi; avevano seguito il solco preparato per loro dalla natura e dal destino.
Ridiscesero rassettandosi gli abiti per le scale ,curando di apparire in sala separatamente.
L’altro cameriere stava riordinando gli ultimi tavoli e quando George inforcò la moto per tornare a casa era da poco passata la mezzanotte.
L’aria era ancora dolce e ,solo in quel momento ,costeggiando il mare egli realizzò nella sua mente che aveva consumato il primo tradimento verso sua moglie ed in cuor suo ebbe un fremito di paura.
La donna con cui lo aveva fatto era una infermiera e l’uomo che era andato via dal ristorante era suo marito.Il litigio tra loro due era avvenuto perché lui l’aveva cornificata con la sua segretaria e lei quella sera stessa
aveva deciso di consumare la vendetta insieme a quel giovane cameriere del ristorante “Vista Paradiso”.

Camily Bosch





